domenica 9 settembre 2007

testo finale

Ieri è stata una giornata difficile e una specie di sfida alla democrazia. In mattinata è stata discussa la seconda bozza in assemblea, con l'impegno a portare il testo finale in assemblea il pomeriggio. Ma il pomeriggio è iniziato solo alle diciassette. Nel frattempo, mentre pochi lavoravano al testo finale, noi partecipanti incontravamo le persone e lo Youth café era pieno zeppo di gruppetti.
Sono arrivati anche gli amici delle chiese di Milano con cui abbiamo potuto condividere alcuni momenti intensi. Di colpo, un piccolo pezzo del mondo protestante italiano sembrava presente nella grande tenda.
Il pomeriggio è iniziato con molti discorsi di ringraziamento, con alcune animazioni scherzose degli stewards. Si è trovato il tempo per tutto salvo che per far ancora parlare l'assemblea. Il testo finale ci è stato disribuito e letto in inglese, ma non è più stato possibile intervenire su di esso.
Con gioia abbiamo constatato che porta alcuni punti importanti sull'impegno delle chiese per l'ambiente, sul ripudio della guerra. Con amarezza abbiamo registrato una variazione non scritta dell'ultim'ora sulla protezione della vita “dal concepimento alla morte naturale”. Mentre nel testo inglese questa frase non era presente, già circolava nella traduzione francese disribuita la sera.
Questo fatto, come altre frasi sulla politica e la presenza pubblica delle chiese, o sui valori che discendono direttamente dalla Parola di Dio, mi hanno dato l'impressione di una battaglia per l'affermazione delle proprie posizioni, e non di un ascolto umile capace di fare dei passi indietro quando non si trova una posizione di accordo che non schiacci l'altro.
Per fortuna la sensazione di essere in un grande movimento in cui contano l'impegno per la pace e la condivisione del percorso ci ha risollevati. E anche il ponte telefonico con la comunità raccolta alla chiesa della Trasfigurazione di Roma ci ha dato il senso di un ambito ben più vasto di questi piccoli giochi di potere.
Le luci e le danze leggere della celebrazione notturna ci accompagnano. Speriamo ancora di stare in un cammino di conversione a Cristo e di poter consegnare un'Europa capace di dialogo alle giovani generazioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La condivisione gioiosa alla partecipazione dei lavori della terza Assemblea Ecumenica Europea di Sibiu attraverso il meccanismo di un blog contenente un diario giornaliero di riassunti e pensieri di alcuni delegati/e, viene offuscata dall'essere informati sul modo in cui è stato stilato ed approvato il testo finale, senza che esso fosse stato supportato da una verifica unitaria che ne avallasse i contenuti ed il consenso. Sicuramente hanno avuto buon gioco modi tendenziosi di chi non ha ancora fatto proprio il metodo del rispetto delle diversità e della pluralità dei componenti l'Assemblea, giocando sui tempi incerti e arricchendo le confusioni. Un documento finale, affinché possa divenire monito ed impegno per l'Europa e per i Cristiani in genere, deve essere stilato, approvato nella convinzione che sia la risultanza di quanto emerso da un parlarsi e chiarisi sospinti da un unico Spirito che soffia nella direzione della comprensione, della fraternità e della missione ricevute dal comune Signore e Salvatore. Rimane la speranza che è possibile incontrarsi ancora fra "diversi" senza arroccamenti di posizioni dettate da presunzioni prevaricatrici, che danneggiano la ricerca della verità in comune sentimento di concordia e di umiltà. Canard